Gli adulti che hanno appreso e parlato due lingue fin da bambini – rivela uno studio pubblicato sul “The journal of Neuroscience” – sono più veloci nel passare da un compito ad un altro. I bilingui infatti, rispetto ai monolingui, presentano un modello di attività cerebrale differente.
Con l’invecchiamento declina la flessibilità cognitiva, ovvero la capacità di adattarsi alle circostanze non familiari o inattese, e le relative funzioni esecutive. Ma le ricerche scientifiche suggeriscono che il bilinguismo permanente può ridurre questo declino, un impulso che può derivare dall’esperienza di passare costantemente da una lingua all’altra.

I vantaggi del bilinguismo in adulti e anziani
Essere bilingui modifica effettivamente la struttura cognitiva e i vantaggi si percepiscono anche con il passare del tempo e l’avanzare dell’età. Gli effetti del bilinguismo sono stati riscontrati anche in quegli anziani che sono cresciuti fin da piccoli a contatto con due lingue.
Di seguito alcuni benefici del bilinguismo in età avanzata:
- il bilinguismo può ritardare il declino cognitivo (sia normale che patologico) nella terza età.
- le persone bilingue anziane conservano capacità cognitive più resistenti rispetto ai coetanei che parlano una sola lingua.
- gli adulti bilingue hanno più confidenza in se stessi e sono inclini alla sperimentazione e all’azione in contesti nuovi.
- il bilinguismo è in grado di combattere lo sviluppo di malattie neurodegenerative, ritardando, ad esempio, di quattro o cinque anni l’eventuale insorgenza di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile.
- Il bilinguismo protegge il cervello: dopo un ictus, i bilingue hanno una probabilità doppia di evitare problemi cognitivi rispetto alla popolazione normale.
L’importanza di imparare una lingua, anche a 70 anni
Il bilinguismo, come già detto, è in grado di ritardare lo sviluppo di malattie neurodegenerative come Alzheimer e demenza senile. Il ritardo nell’andare incontro alla demenza non è solo frutto del caso. Studi scientifici sottolineano come finanziare corsi di lingua per anziani potrebbe addirittura essere più utile di altri interventi per ridurre i deficit cognitivi negli over 65.
I benefici del bilinguismo si vedono soprattutto con il passare degli anni e sono molto evidenti in chi continua a servirsi di entrambe le lingue apprese, magari guardando film o leggendo libri non tradotti. Lo spessore della materia grigia, infatti, è correlato all’uso effettivo di più di una lingua e dopo anni di esposizione a due idiomi non si notano più differenze marcate fra chi ha imparato una seconda lingua da piccolo o chi lo ha fatto più tardi ma l’ha parlata abitualmente per venti o trent’anni.
Ma per imparare al meglio, l’importante è un metodo garantito
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