Come insegnare l’inglese ai dislessici

Come insegnare l’inglese ai dislessici? Sentendo parlare di disturbi specifici dell’apprendimento si pensa facilmente di andare incontro a grossi scogli, ma la soluzione è in realtà più semplice di quello che sembra.
Vediamo insieme come funziona la dislessia e qual è il metodo per superare questa difficoltà.

Cos’è e come funziona la dislessia

Sappiamo che la dislessia rientra tra i disturbi specifici dell’apprendimento [ in breve: DSA ] ed in particolare è legata a difficoltà nella lettura che si ripercuotono sulla scrittura e qualche volta sulla comunicazione in generale.

Nello specifico, la dislessia comporta difficoltà quali:

  • distinguere grafemi simili. Ad esempio si fa fatica a distinguere la “n” dalla “u”, disposizione delle lettere in una parola e dei numeri all’interno di una stessa sequenza.
  • riportare tutte le lettere di una parola durante la trascrizione. Ad esempio “piuma” può facilmente essere riportato sia in forma scritta che verbale come “puma” da chi è dislessico.

Altrettanto probabile è che durante una lettura vengano saltate delle intere righe.

  • difficoltà a distinguere fonemi sordi da quelli sonori e da qui a fare confusione tra i rispettivi grafemi:
    F e V
    T e D
    P e B
    C e G

Questa difficoltà rende abbastanza complesso anche imparare la propria lingua madre, non c’è da stupirsi che l’insegnare una lingua straniera a chi soffre di dislessia possa spaventare, ma in realtà è più semplice di quanto si pensa.

Ma la dislessia incide sulla possibilità di imparare l’inglese o altre lingue straniere?

Assolutamente no!

Ed è importante rassicurare gli studenti dislessici da questo punto di vista attraverso il giusto metodo di insegnamento. Ricordiamoci che la dislessia comporta un sistema diverso di apprendimento.

La storia ed il mondo contemporaneo sono piene di figure di spicco tra scienziati, artisti, attori e persino scrittori dislessici. Albert Einstein, Leonardo Da Vinci, Keira Knightley, Orlando Bloom, Hans Christian Andersen sono solo pochi nomi tratti da una lista lunghissima.

Quindi è chiaro che la dislessia non è legata all’intelligenza e non è mancanza di impegno. Per questo è bene mettere in conto che bisogna dare allo studente la giusta motivazione e rispettare i suoi tempi.

La persona dislessica è stata dotata della stessa cosa: un potenziale enorme, spesso molto più grande delle persone comuni, ma senza il “libretto delle istruzioni” per sfruttarlo.

Purtroppo infatti il metodo di “acquisizione delle informazioni” per un dislessico è totalmente diverso da quello che viene insegnato tradizionalmente a scuola e questo rappresenta la vera causa per la quale la dislessia viene considerata un problema invece che un vero e proprio dono.

Il metodo per insegnare l’inglese ai dislessici

Da sempre si utilizzano molti metodi che tutt’oggi sono ritenuti di grande aiuto quando si insegna una lingua straniera a studenti dislessici.

Ciò non vuol dire che il percorso non sarà lungo, ma che l’insegnamento può essere affrontato con un metodo diverso, più pratico e funzionale.

Ottimo sistema quello di partire dando priorità alla capacità di comunicare piuttosto che all’accuratezza grammaticale. Essere in grado di comunicare e farsi capire, aiuterà gli studenti a maturare la sicurezza necessaria per andare avanti e migliorare.

La leva principale del metodo è però , senza ombra di dubbio, la motivazione.

Motivare gli studenti dislessici ad imparare una lingua straniera

Insegnare inglese ragazzi dislessici

Questo vale anche per chi non soffre di DSA. Si sa che per impegnarsi costantemente tutti necessitano di una buona motivazione. In genere la necessità di conseguire titoli di studio o il lavoro sono motivazioni importanti, ma non sempre bastano a garantire dedizione.

Questo perché la motivazione più grande è senza dubbio quella che ci coinvolge dal punto di vista emotivo.

Il metodo sicuramente più efficace è collegare l’apprendimento delle lingue straniere ad attività pratiche che riescono ad emozionare lo studente o a creare una necessità pratica immediata.

Per farlo è necessario creare un contesto in cui lo studente è “per cause di forza maggiore” interessato ad approcciarsi allo studio e all’esercizio della nuova lingua.

Coinvolgiamo gli studenti in modo interattivo. Ad esempio attraverso la lettura di romanzi, libri, o meglio ancora fumetti. O guardando assieme video tratti da serie TV , film e video informativi nella lingua che desiderano imparare avvalendosi anche dei sottotitoli fin quando necessario.

Questo aiuterà a riconoscere e contestualizzare suoni e grafemi.

Ma oltre all’apprendimento “passivo” tramite ascolto e lettura, è bene integrare una parte di esercizio scritto e parlato.

In questo caso si possono presentare allo studente disegni con balloon vuoti che lo studente riempirà con le parole giuste in base al contesto rappresentato.

O ancora, un ottimo suggerimento, e forse tra quelli più efficaci, è quello di mettere gli allievi in contatto con studenti o persone la cui lingua madre è proprio quella che desiderano apprendere.

Instaurando un legame con loro, sentiranno la necessità e una motivazione tutta nuova per imparare il nuovo linguaggio attraverso scambio di messaggi, email, lettere scritte… sì, anche se al giorno d’oggi è una cosa che praticamente non si fa più, scrivere dei testi in lingua straniera a mano è un ottimo ed indispensabile esercizio.

E ancora, ultimo ma di importanza fondamentale: la necessità di dialogare con loro di persona o in video. In questo modo col tempo riusciranno a carpire tutte le differenze fonetiche associate ai vari grafemi.

Queste sono sono solo alcune indicazioni ma chi studia con bambini dislessici sa che è importante affidarsi a degli specialisti dell’apprendimento.
Dunque anche per insegnare l’inglese ai bambini dislessici è importante che siano seguiti da insegnanti qualificati.

Come in tante scuole anche i teachers di British School Group sono attenti e preparati ai programmi personalizzati di apprendimento per dislessici durante i nostri corsi di inglese.

E siamo sempre a disposizione di tutti i genitori per fornire consigli su come apprendere l’inglese.