A quanti anni un bambino può iniziare a praticare una lingua straniera? Non c’è il rischio di “confondergli le idee”, magari peggiorando l’apprendimento della prima lingua? E se poi fosse troppo tardi? Queste e molte altre le domande che quasi tutti i genitori di un bambino piccolo (giustamente) si pongono.
Da oltre 60 anni British School Group si impegna nell’insegnamento dell’inglese agli italiani, bambini, ragazzi e adulti, e in questo articolo vogliamo condividere la nostra esperienza, spiegando quali sono l’età e le condizioni migliori per avviare un bambino sulla strada dell’inglese.
A quale età cominciare con l’inglese?
Il processo di apprendimento
Iniziamo dalla questione più rilevante, chiarendo un punto. A partire dai primi mesi dopo la nascita, i bambini iniziano ad ascoltare e imparano a riconoscere suoni. Questo processo si consolida a dopo i primi 12 mesi. Pertanto, a circa un anno di età, un bambino è in grado di riconoscere i suoni degli esseri umani che lo circondano. Per esempio è in grado di distinguere suoni articolati come diverse aperture delle vocali, o consonanti doppie. Già a 6 mesi il bambino inizia quindi ad ‘ascoltarci’, capendo quali suoni ricorrono in misura maggiore nell’esperienza di tutti i giorni.
A questo punto si attiva nella mente del bambino un processo di apprendimento della lingua che utilizza circuiti cerebrali antichissimi! In questa fase le capacità del bambino crescono di giorno in giorno, fino a toccare il loro apice. Questa condizione decade tuttavia a partire dai 7 anni di età. Dopo i 7 anni, cioè, tutti noi iniziamo lentamente a perdere la capacità di imparare una lingua, e il processo di apprendimento diventa sempre meno intuitivo.
A quanti anni iniziare?
Pertanto, la risposta alla domanda di molti genitori, è: avviate vostro figlio alla lingua inglese il prima possibile. Entro i 7 anni sarà per lui semplicissimo e naturale imparare una seconda lingua, sfruttano un processo naturale identico a quello dell’apprendimento della prima lingua.
In ogni caso, anche dopo i 7 anni, un bambino conserva un’ottima capacità di apprendimento di una seconda lingua, che tuttavia rimarrà, per l’appunto, una lingua ‘secondaria’. Vale comunque la pena investire sull’inglese di nostro figlio anche a partire dai 7-8 anni di età, poiché ovviamente i livelli a cui si può giungere rapidamente saranno eccellenti.
Non esiste quindi un’età ‘giusta’ per iniziare a studiare l’inglese, ma l’importante è iniziare il prima possibile! Potete iniziare a parlare inglese a vostro figlio mentre è ancora nella culla, o iscriverlo a un corso all’età di 3-4 anni, o avviarlo a partire dalle scuole elementari.
Ma non confonderò le idee a mio figlio?
Un’idea infondata
L’idea che un bambino possa essere ‘confuso’ da una seconda lingua è legittima, ma è del tutto infondata! Essa nasce infatti dal presupposto, non confermato, che sia necessario accordare una precedenza alla lingua madre, aspettando che quest’ultima si sia ben ‘sedimentata’ per iniziare ad insegnare la seconda lingua.
I bambini? Sono dei geni delle lingue!
Gli studi confermano invece che i bambini sono, fino ai 7 anni, dei veri e propri ‘geni’ delle lingue, e che sono del tutto in grado di riconoscere diverse lingue, catalogando automaticamente termini e costruzioni grammaticali sotto la giusta lingua. Per cui, non abbiate paura di insegnare l’inglese ai vostri figli fin dalla più tenera età.
Due lingue, infiniti vantaggi cognitivi
Gli eccezionali vantaggi cognitivi di una seconda lingua sul cervello di un bambino sono riconosciuti dagli scienziati di tutto il mondo. Chi impara una seconda lingua è generalmente più predisposto ad imparare, più rapido, più capace di memorizzare informazioni. E questi straordinari vantaggi, di cui vi parliamo più approfonditamente qui, durano per tutta la vita!
Approfondisci: il bilinguismo migliora la personalità di bambini, ragazzi e adulti!
Il limite è a tre lingue
Attenzione, però: le risorse dei nostri figli non sono infinite. Come spiega la Prof.ssa Simona Montanari in questa interessante intervista, l’esposizione minima a una lingua, per dare dei risultati efficaci, è del 25%. Pertanto, un bambino sarà in grado di apprendere contemporaneamente fino a tre lingue.
Come insegnare l’inglese a un bambino piccolo?
I bambini imparano dalle persone reali
Rispondiamo a questa domanda con un altro dato sperimentale. Negli anni della crescita i bambini apprendono solo da persone fisiche, mentre il risultato dell’insegnamento tramite audio, video, computer, è assai più scarso. Ciò che ‘attiva’ l’apprendimento della lingua è infatti l’interazione diretta con persone in carne ed ossa.
…Ma per esercitare il listening potete far vedere loro questi 10 cartoni animati!
Pertanto: per sfruttare al meglio i primi anni della sua vita un bambino ha innanzitutto la necessità di un insegnante madrelingua, che lo immerga completamente nella seconda lingua. Un altro importante fattore è però quello sociale: l’apprendimento è infatti stimolato dal gioco, dal divertimento e dall’interazione con altri bambini.
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L’ideale? È una scuola divertente ed efficace
Può essere utile, quindi, affiancare ai propri figli un insegnante privato, o una babysitter madrelingua. Ma ancora più utile è avviarlo a un percorso appositamente pensato, strutturato per l’apprendimento della lingua. Un percorso come quello che British School Group, proprio partendo dalla consapevolezza di questa esigenza, ha pensato per bambini piccoli e piccolissimi, dotando le sue aule di lavagne multimediali, giochi, proiettori e molto altro. L’ambiente perfetto per imparare sin da piccoli divertendosi e socializzando!
Approfondimento: intraprendere un percorso con British School Group!
Per avviare tuo figlio fin da piccolo all’inglese British School Group mette a disposizione tantissimi corsi per bambini, articolati secondo il nostro sistema di livelli. Puoi trovare qui tutte le nostre sedi e scegliere quella più vicina a casa tua!
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